sabato 29 novembre 2014

Generare culture non-violente: il solo modo per andare alla radice della violenza contro le donne e contro la Terra

Torna Generare culture nonviolente: che dal 25 novembre sta percorrendo tutti i quartieri di Bari per sensibilizzare alla condivisione di una cultura nonviolenta e rispettosa delle donne e delle differenze, contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione. Il 29 novembre 2014, dalle h. 16, un corteo colorato di rosso prenderà le mosse da Piazza del Ferrarese, dirigendosi verso Piazza Umberto
Vero: serve generare culture nonviolente - ricordando che, per farlo, si deve anche andare alla base della relazione e combattere il sessismo che sta alla base di tutta la nostra educazione. E aggiungiamo: iniziare a connettere il sessismo violento alla visione violenta che, alla base di ogni sopraffazione, sta anche distruggendo il Pianeta.
A Bari, a corollario, nella settimana dal 25 al 30 novembre,  circa 50 eventi tra laboratori, spettacoli, campagne di comunicazione e sensibilizzazione, momenti di riflessione ed approfondimento dedicati ad adolescenti e adulti, famiglie, cittadine e cittadini.

Generare culture nonviolente (promossa da Ass. al Welfare del Comune di Bari e da Ufficio del Garante dei Diritti dei Minori della Regione Puglia), si deve alla collaborazione fra quasi 100 organizzazioni e istituzioni cittadine già impegnate contro discriminazioni e violenze: 
AIECS, Action AID Bari, AMNESTY INTERNATIONAL, Andrea Cramarossa/Teatrodellebambole, Arcigay Bari "Liberi di essere, liberi di amare", Arcilescbica Mediterranea Bari, Arterà-Centro d'arte polivalente, Associazioni: Antimafie Rita Adria Presidio Bari, A Mick, Fotografi di strada, Giraffa Onlus, In_Storie, Incontra, Kreattiva, Meridie, Micaela, Punti Cospicui, Scuola Cani Salvataggio Nautico, Biblioteca dei ragazzi e delle ragazze, Binario Rosa (Ass.I.Me.Fa.C., ASL Ba, Associazione Nazionale Magistrati, Azienda Ospedaliera Policlinico), CAF e CAP: “Orizzonti” Palese/S.Spirito/Catino/San Pio, Carbonara Don Tonino Bello Carbonara/S.Rita/Ceglie/Loseto, Carrassi/S. Pasquale/Mungivacca/ Madonnella, Japigia/ Torre a Mare, Libertà/ S.Girolamo/ Fesca/ Marconi, Picone/ Poggiofranco, San Nicola/ Murat, San Paolo/Stanic, Caritas Bari, Centri diurni del Comune di Bari, Centro antiviolenza La Luna nel Pozzo, Centro di Documentazione e Cultura delle Donne - Dipartimento dei Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione - Centro Interdipartimentale di Studi sulla Cultura di Genere, Centro diurno Carmine, Centro interdipartimentale di studi sulla pace “Giuseppe Nardulli”, Comitato Pari Opportunità ordine degli Avvocati Bari, Comitato pari opportunità Università degli Studi di Bari, Commissione Consiliare Servizi Sociali Comune di Bari, Commissione Pari Opportunità  Legacoop Puglia, Commissione Pari Opportunità Comune di Bari, Commissioni servizi sociali Comune di Bari,, Consiglio Regionale della Puglia, Consorzio Meridia, Coop soc. Operamica in collaborazione con Comando Compagnia Provinciale Carabinieri/sezione territoriale, Istituto Scolastico Calamandrei/Elena di Savoia, comprensorio De Marinis, comprensorio Luccarelli Manzoni, Comitato Provinciale C.R.I,  A.I.E.C.S; CAF/CAP don Tonino Bello, Coop. soc.: "I Bambini di Truffaut", A Piccoli Passi, C.R.I.S.I., CAPS, Gea, Il nuovo Fantarca, Itaca, Occupazione e Solidarietà, Operamica, Progetto Città, CSED Volto Santo, Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Donne con la F maiuscola, Edizioni La Meridiana, Eva Contro Eva Associazione, Fidas, Fondazione Giovanni Paolo II – ONLUS, Fotografi di Strada Associazione, Indossostorie, Maschile Plurale Associazione nazionale / Gruppo Uomini in gioco Bari, Movimento non violento in Puglia, Municipi Comune di Bari, Osservatorio Paola Labriola, Progetto A.I.R.A. – Azioni Innovative Rete Antiviolenza, Progetto Avanzi Popolo, Progetto GIADA, Progetto Di che genere sei?, Progetto POESIA IN AZIONE, PROGETTO informale di diffusione della lettura, Rete della conoscenza, Servizi Sociali Territoriali, Servizio di Psicologia Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII – Bari, Suore Alcantarine, Tavolo tecnico LGBTQI, Ufficio di piano Comune di Bari, Ufficio Minori Comune di Bari, Un desiderio in comune, Università degli Studi di Bari

martedì 4 novembre 2014

In Puglia è necessaria una legge elettorale regionale nel rispetto della rappresentanza di genere

Chiediamo di sostenerci in tutta Italia: vogliamo (anche) in Puglia una legge elettorale regionale non anacronistica. Per aiutarci, firmate e diffondete la petizione che trovate a QUESTO LINK.
Queste le modifiche che chiediamo di introdurre per far si che in ogni lista nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura superiore al 50%:
1. La lista che non rispetti questa percentuale non deve essere ammessa
2. In tutti i programmi di comunicazione politica si deve assicurare la presenza paritaria di candidate/i. Nei messaggi autogestiti candidate e candidati devono apparire con pari evidenza 
3. L’elettrice/tore può esprimere 1 oppure 2 voti di preferenza: qualora ne esprima due, queste non possono essere dello stesso sesso (e in tal caso la seconda è annullata).

In VII Commissione regionale Puglia è attualmente in discussione la nuova legge elettorale e, grazie ad alcuni emendamenti, si potranno nuovamente introdurre modifiche per un maggiore riequilibrio di genere in Consiglio regionale. Ma non sarà facile: la Commissione, composta da tutti uomini, tenterà nuovamente di boicottarli con il meccanismo del voto segreto! 
Per questo chiediamo a tutte le italiane e gli italiani di sostenerci in questa battaglia, unendosi a noi nel chiedere con forza al Consiglio regionale della Puglia di ripristinare i principi democratici di rappresentanza paritaria sanciti dalla Carta costituzionale e ancora oggi inattuati.
Un Consiglio regionale composto da soli uomini non è rappresentativo, ed è contro il concetto stesso di democraziaGià 3 anni fa ben 30mila pugliesi presentarono al Consiglio regionale una Legge d’iniziativa popolare che avrebbe introdotto la doppia preferenza. Questo nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione italiana, ove recita: Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive

Ma, nonostante quella proposta di Legge avesse raccolto il doppio delle firme richieste, fu clamorosamente bocciata con voto segreto dal nostro Consiglio Regionale al maschile.

Non consentiamo che questa farsa si ripeta: sosteneteci da tutta Italia, sostenete la nostra petizione.