Stati
Generali delle Donne • Bari
2,3,4 aprile 2014
“Gli
Stati generali delle donne” si sono chiusi portando a termine il
lavoro che le donne che vi hanno partecipato si erano proposte. Nelle
tre giornate di lavoro e studio più di 200 donne si sono iscritte ai
tavoli e oltre mille followers
hanno seguito i lavori attraverso la pagina facebook degli Stati
generali. Si tratta di un risultato storico, specie se
contestualizzato nella crisi attuale di paradigmi e di
rappresentanza, che un tale numero di donne della sola città di Bari
e di ogni colore politico con passione si sia confrontata a tempo
pieno sui temi della politica.
Questo
appuntamento ha permesso nella tre giorni di fare anche informazione
e formazione politica, di approfondire i meccanismi della cultura
della partecipazione. C’è stata la possibilità di ascoltare il
confronto di opinioni differenti e il percorso condiviso ai tavoli di
lavoro ha portato alla costruzione de “La città delle donne”: la
città di tutte e di tutti. Per i tempi brevi di implementazione
dell’iniziativa, cominciata appena l’8 marzo scorso, si tratta di
risultati sorprendenti.
Gli
Stati generali, come chiarito nelle premesse, intendono porre
all’attenzione della cittadinanza, dei candidati sindaci, dei
partiti, anche un elenco di possibili candidate che si sottoporranno
al vaglio elettorale. Si tratta di donne che hanno partecipato agli
Stati generali, che hanno creduto in questa iniziativa, che hanno
sottoscritto un “patto
di lealtà e di responsabilità”
che non si concluderà qui, ma intende continuare anche per le
prossime regionali e a seguire, per le politiche.
Fra
le proposte c’è chi ha già scelto di candidarsi, chi sta
scegliendo in queste ore, chi viene segnalata dagli Stati generali
per favorire questo percorso.
Intanto,la pagina facebook de Gli Stati generali si arricchirà nei prossimi
giorni dei punti del programma de “La città delle donne” e dei
video di qualche minuto realizzati da ciascuna delle candidate per
promuovere il proprio profilo agli oltre mille followers che hanno
seguito la manifestazione in questi giorni.
Nel
“patto
di lealtà e di responsabilità”
che le donne hanno stretto e firmato c’è, fra l’altro:lavorare
per la realizzazione del programma de “La Città delle donne”
- non interrompere il filo costruito in questi giorni partecipando a riunioni periodiche indette dal coordinamento de “Gli Stati generali” per la verifica dell’attuazione del programma,
- disconoscere qualsiasi meccanismo di abbinamento fra candidati che presupponga una sudditanza delle donne rispetto ad un candidato uomo.
- inoltre Il “patto di lealtà e responsabilità” impegna le candidate, per tutta la campagna elettorale e nel prosieguo nell’attività amministrativa che auspichiamo veda la presenza di molte donne, ai principi della massima trasparenza, sobrietà nell’uso delle risorse, massimo coinvolgimento e capacità di sussunzione delle istanze della cittadinanza e, per quanto ovvio, rispetto assoluto della legalità.
Di
seguito il programma de La Città delle donne e l’elenco delle
donne che segnaliamo.
Il programma de “La Città delle donne, la città di tutte e di tutti”
Benessere
sociale equo e solidale
è
emerso che l’attuale crisi rende sempre più pressanti le richieste
che arrivano dai soggetti deboli (bambini, anziani, indigenti,
separati) e i servizi messi a disposizione fino ad ora diventano ogni
giorno più insufficienti. Vista la scarsezza di fondi è necessario,
allora, oltre alle azioni ordinarie mettere in campo politiche
sperimentali già in atto in altri Comuni d’Italia che permettano
il coinvolgimento attivo della popolazione e della classe dirigente
tutta, a partire da quella imprenditoriale, che viene chiamata ad un
atto di responsabilità.
Sotto
i riflettori ci sono le proposte per arginare il fenomeno della
violenza sulle donne, in crescita costante. Gli interventi innovativi
che vedono la creazione di condomini solidali (case messe a
disposizione a basso costo per i separati in difficoltà), food
sharing (una sorta di
albo di raccolta di fornitori e privati per la raccolta di cibo), la
promozione delle social
street, strade sociali,
appunto, nelle quali i condòmini svolgono pratiche di buon vicinato,
interventi di counceling.
E’ necessario anche incrementare il numero di asili anche aziendali
o interaziendali o tra consorzi di imprese, per integrare il numero
di quelli già esistenti, a fronte di sgravi fiscali. Un riflettore
va acceso sul centro sociale di Bari vecchia che le stesse donne
della città hanno denunciato essere in sostanziale stallo. Per i
minori e adolescenti va attivato un servizio che aiuti a gestire
l’uso di internet con corsi genitore/figlio. E ancora spazi
aggregativi e altri punti che troverete nelle schede.
Governo
della città e costruzione partecipata e trasparente della decisione
Il
tavolo ha ragionato sui metodi. Il punto di partenza è la crisi di
rappresentanza e della politica. Le donne pagano particolarmente la
crisi dei corpi intermedi (leggi partiti) perché hanno una modalità
diversa della raccolta del consenso. Gli uomini in politica tendono a
operare per moltiplicare il loro consenso personale, è emerso invece
che le donne si approcciano alla politica con l’ottica del
riconoscimento dei problemi e della loro soluzione. Obiettivo è
quello del miglioramento dei sistemi di delega e rappresentanza. Per
cui via libera ai sistemi di accesso privilegiato delle donne alla
politica (quote, doppia preferenza, ecc) che è vero che sono da
considerarsi necessari, ma transitori. Non a caso gli Stati generali
hanno proposto un patto di responsabilità fra donne che continuerà
nel tempo come strumento di partecipazione e verifica nell’attuazione
dei programmi individuati. In vista delle elezioni amministrative, le
donne de Gli Stati generali hanno chiarito di respingere il sistema
del voto di scambio, anche fra candidati e candidate della stessa
lista, e strutturano un luogo di interlocuzione fissa nella “Casa
delle donne del Mediterraneo”, contenitore che Gli Stati generali
chiedono all’amministrazione di istituire. Per le modalità
specifiche si rimanda alla nota in cartella.
Lavoro e dinamismi economici
Il
lavoro resta uno dei temi principali del nostro tempo, le recenti
statistiche sulla disoccupazione nel Paese lo testimoniano.
Necessario, allora, uno snellimento delle pratiche burocratiche
prevedendo l’informatizzazione dei servizi; necessario pure
sviluppare un sistema di concertazione fra attori sociali e
istituzioni per potenziare una rete di servizi che rispondano alle
esigenze di ricerca occupazionale e di conciliazione dei tempi di
lavoro (vedi smart
working). Determinare
quote all’interno degli uffici pubblici o delle municipalizzate per
il reiserimento di uomini e donne over 40. Prevedere corsi di
formazione in linea con le reali esigenze del mercato e conseguente
divulgazione degli stessi; strutturazione di piani formativi rivolti
a quei soggetti fuori dal mondo del lavoro in età compresa tra 40 e
60 anni. Creazione di un tavolo di concertazione permanente formato
da municipi, associazioni sindacali, associazioni datoriali e una
delegazione de Gli Stati generali delle donne per migliorare
l’inserimento e la tutela nel mondo del lavoro. Gli obiettivi
raggiunti diventano una piattaforma nazionale da portare in sede
Anci.
Culture
e Saperi
Il
tavolo ha fatto il punto sulle politiche culturali individuando la
necessità di una pluralità di sguardi. Si chiede l’istituzione
(non solo una delega) di un’assessorato alla Cultura, accorpato a
Turismo e Sport per creare una sorta di welfare culturale inteso come
servizio ai territori: di qua la creazione dei “Presidi di civiltà”
in ognuna delle 5 circoscrizioni in cui attivare iniziative di scambi
con le scuole, favorire la circolarità delle informazioni, creare
eventi diffusi e decentrati attraverso un unico sguardo che abbracci
tutta la città valorizzando risorse e spazi fino ad ora inutilizzati
e coinvolgendo soprattutto le periferie. Il cuore pulsante delle
politiche culturali chiediamo che diventi la “Casa delle donne del
Mediterraneo” anche casa di scambio e di accoglienza di culture
altre. Ormai sono una realtà gli eventi organizzati da etnie diverse
dalle nostre che potrebbero favorire l’integrazione, mitigando la
paura del diverso, dell’altro. In questa logica la delega allo
Sport diventa un mezzo di sensibilizzazione per integrare la cultura
altra nel tessuto sociale e valorizzare gli spazi di pratica
sportiva. La Casa delle donne del Mediterraneo avvierà rapporti
anche con le altre realtà internazionali per uno scambio
accrescitivo di esperienze di donne e non solo.
Necessario,
inoltre, creare maggiori sinergie fra amministrazione comunale,
università, Istituto agronomico mediterraneo, Politecnico, centri di
cultura e istruzione diffusi sul territorio non solo per una
circolarità dei saperi e delle opportunità, ma per cogliere la
chance di sviluppo che gravita attorno al mondo dell’università,
della produzione di beni immateriali e di innovazione che creano
opportunità lavorative (vedi Perugia che basa gran parte della sua
economia su tutto ciò che gravita attorno al mondo universitario) e
di sviluppo territoriale. E’ necessario, insomma, creare Bari-
città universitaria uscendo dai vincoli ciuesi e autoreferenziali di
ciascuna realtà.
Pianificazione
Urbanistica
Il
tavolo si è occupato di trasporti, sicurezza, pianificazione dei
tempi della città, edilizia/accessibilità spazi e luoghi,
pianificazione urbana e territoriale. L’approccio di genere ai temi
della pianificazione urbana sviluppa nuovi sguardi e nuovi metodi
alla ricerca di una quota equa delle opportunità e delle risorse
presenti in ambiente urbano. Lo spazio abitativo al femminile che è
il punto di partenza verso la città intera attraverso il quartiere.
• Si parte dalla necessità di individuare un metodo di indagine (una best practice) per la realizzazione di progetti pilota implementabili in tutta la città. Un esempio è quello di lavorare su due quartieri a confronto (uno in evoluzione e uno già strutturato) per rintracciare i bisogni e i percorsi reali quotidiani da cui tracciare delle mappe della città che individuano le criticità e su cui scegliere i progetti principali di trasformazione, vista l’esiguità delle risorse a disposizione.
• Si parte dalla necessità di individuare un metodo di indagine (una best practice) per la realizzazione di progetti pilota implementabili in tutta la città. Un esempio è quello di lavorare su due quartieri a confronto (uno in evoluzione e uno già strutturato) per rintracciare i bisogni e i percorsi reali quotidiani da cui tracciare delle mappe della città che individuano le criticità e su cui scegliere i progetti principali di trasformazione, vista l’esiguità delle risorse a disposizione.
• Per
i trasporti, è allo studio della Unione Europea un Piano di genere.
Il tavolo dell’Urbanistica ne propone i punti al Comune di Bari
adeguandolo alle esigenze locali. Come ad esempio la valorizzazione
delle vie d’acqua, come sistema di trasporto complementare sul
mare. Inoltre, ottimizzare i tempi dei trasporti significa
ottimizzare i tempi delle donne.
• Per
la sicurezza, sono da rivedere i sistemi di integrazione
dell’illuminazione urbana degli spazi pubblici (strade e piazze)
con riferimento alle nuove tecnologie come i sistemi sensoristici che
si modulano in relazione alla presenza umana. Riducendo così anche i
consumi di energia pubblica.
• Per
il territorio, si parte dall’individuazione di luoghi fisici, i
“Laboratori dell’abitare”, dove le esigenze dei cittadini
devono trovare corrispondenza nel lavoro dei tecnici comunali.
• Il
tema della bellezza – Va affrontato a cominciare dall’educazione
alla bellezza che trova nella scuola il luogo fisico per eccellenza
della formazione, a partire proprio dalla rigenerazione degli edifici
scolastici. Anche il tema del decoro urbano è fondamentale con la
mappatura degli edifici ad alto potenziale rigenerativo, al Piano del
colore, al recupero degli spazi di risulta da adibire ad orti urbani.
Importante la promozione del concorso di idee come strumento
democratico della costruzione della bellezza.
• Va
incentivata anche la partecipazione attiva dei cittadini alla
manutenzione degli spazi degradati. La legge prevede che gli
amministratori forniscano mezzi e supporto di competenze. Auspicabile
sarebbe che l'amministrazione
si rappresenti al cittadino attivo in modo unitario, con un unico
ufficio, un’unica responsabilità individuata e individuabile per
questo genere di pratiche.
• L’esperienza
di altre realtà di: adotta un monumento, adotta un giardino o adotta
una strada possono incentivare il tema dell’appartenenza del
cittadino alla città attraverso libere sottoscrizioni su progetti
definiti dall’amministrazione comunale.
• Tonomastica
al femminile – Si spera che in futuro il Comune abbia maggiore
attenzione nell’assegnare nomi di donne alle strade cittadine.
Le
donne che segnaliamo
Nome
|
Cognome
|
Posizione
Lavorativa
|
Candidata
a
(Comune,
Munic.)
|
Lista
|
Coalizione
|
Elisabetta | Cassano |
Municipio
|
Movimento
Schittulli
|
Centro-Destra
|
|
Valentina | Cernò |
Pubblicitario
|
Comune
|
Forza Italia
|
Centro-Destra
|
Simona | Cuomo |
Avvocata
|
Comune
|
Movimento
Schittulli
|
Centro-Destra
|
Monia | Magistro |
Docente
|
Comune
|
Forza Italia
|
Centro-Destra
|
Carmela | Mastrovito |
Comune
|
Fratelli D’italia
|
Centro-Destra
|
|
Claudia | Valla |
Avvocato
|
Comune
|
Impegno Civile
con Di Paola
|
Centro-Destra
|
Bianca Maria | Amoruso |
Avvocato
|
Comune
|
Lista Decaro
|
Centro-Sinistra
|
Valentina | D'elia |
Ufficio Stampa
|
Primo Municipio
|
Lista Decaro
|
Centro-Sinistra
|
Carla | Palone |
Editore
|
Comune
|
Lista Decaro
|
Centro-Sinistra
|
Francesca | Palumbo |
Docente
|
Comune
|
Lista Decaro
|
Centro-Sinistra
|
Paola | Romano |
PD
|
Centro-Sinistra
|
||
Nunzia | Bernardini |
Impiegata
Giornalista
|
Comune
|
Lista Digeronimo
|
Digeronimo
|
Flavia | Loconte |
Imprenditrice
|
Comune
|
Lista Digeronimo
|
Digeronimo
|
Teresa | Masciopinto |
Funzionaria Banca
|
Comune, europee
|
Convochiamoci con
Paccione
|
Paccione
|
Antonella | Masi |
Comune
|
Convochiamoci con
Paccione
|
Paccione
|
|
Patrizia | Del Giudice |
Agente Attivi-tà
Finanziaria
|
Sta Decidendo
|
Sta decidendo
|
Sta
decidendo
|
Maddalena
Vitti centro destra
Per
quanto attiene le circoscrizioni, auspichiamo che i partiti
propongano il 50% di donne candidate alla presidenza. Essendoci 10
candidati sindaci, al momento, ci aspettiamo, dunque, che ci siano
almeno 20 candidate donne presidenti.
Fra
le donne che vorremmo segnalare dagli Stati generali c’è anche
Giusi Giannelli, del comitato organizzatore, che nell’ambito della
coalizione di centro-sinistra, potrebbe essere indicata alla
presidenza del Municipio Carbonara, Ceglie, Loseto per storia
personale e contiguità con quel territorio.
Una
presenza di almeno il 50% di donne ci aspettiamo anche per la
presidenza delle municipalizzate e per gli enti collegati.
Patto
fra donne di lealtà e di responsabilità
Premessa
Il
Governo della città non è un’attività neutra. Esso, infatti,
produce degli effetti diretti sulle comunità sulle quali interviene,
le quali sono portatrici di interessi diversi e a volte in conflitto
fra loro. La crisi della politica e la crisi della rappresentanza –
nonostante l’acceso dibattito sulla opportunità o meno di
introdurre sistemi di riequilibrio di genere negli organi elettivi e
non – incidono sulle opportunità delle donne di partecipare ai
processi decisionali. Esse, infatti, già poco introdotte nei
meccanismi di costruzione del consenso, subiscono ancor più la
mancanza di strutture nelle quali gli interessi collettivi si
organizzano, poiché tale mancanza fa prevalere meccanismi di
raccolta di voti collegati alla visibilità e alle
relazioni/influenze/contiguità personali.
Le
donne che hanno partecipato ed aderito agli Stati Generali di Bari
credono fermamente nel ruolo e nella responsabilità della politica
nel perseguimento del bene comune.
Non
condividono, pertanto, la logica di governo volta alla ricerca della
mera acquisizione di posizioni di potere e, conseguentemente, si
impegnano a praticare una politica distante della mera
moltiplicazione dei voti, bensì funzionale alla (ri)cognizione dei
problemi che affliggono il territorio di riferimento ed alla
ricerca delle relative soluzioni nella logica della condivisione.
Guardare
la realtà per ribaltarla
Siamo
tutti e tutte abituati a logiche di governo caratterizzate da uno
sguardo e da metodi maschili, per il semplice fatto che raramente le
donne partecipano direttamente e attivamente al governo delle città.
Condividere la responsabilità delle decisioni tra uomini e donne
partecipi di una consapevolezza delle differenze di genere, invece,
non può che riequilibrare la visione dei luoghi che abitiamo e della
democrazia che agiamo. Il principio della necessità del riequilibrio
della rappresentanza dei generi, d’altra parte è ormai affermato
senza ombra di dubbio dalla giurisprudenza, in applicazione del
principio costituzionale di uguaglianza sostanziale tra uomini e
donne (artt. 3 e 51 Cost.). E la legge 215/2012, in applicazione di
detto principio, ha introdotto la facoltà di esprimere la doppia
preferenza.
Per
rafforzare queste buone pratiche è anche necessario costruire dei
luoghi, anche fisici, in cui condividere le informazioni e rendere
permanente il confronto, in modo da ridurre progressivamente la
attuale distanza tra rappresentanza e rappresentatività.
Per
quanto riguarda i sistemi impositivi delle cc.dd. “quote” come di
strumenti di riequilibrio/privilegio o di precedenza per favorire
l’accesso delle donne alle cariche istituzionali, gli Stati
generali ne auspicano la transitorietà, perseguendo l’obiettivo di
una autentica parità che ne valorizzi la diversità.
Ulteriore
tema con il quale le donne degli Stati generali hanno deciso di
confrontarsi riguarda la salvaguardia del principio democratico di
cui è espressione l’assenza del vincolo di mandato che le donne
intendono fronteggiare mediante un PATTO di RESPONSABILITA’ in
virtù del quale, nell’assoluto rispetto dell’autonomia e della
libertà di pensiero, le aderenti agli Stati generali:
- si impegnano in una pratica politica di rafforzamento della democrazia:
- conducendo la campagna elettorale con modalità trasparenti, con sobrietà nell’uso delle risorse e, per quanto ovvio, rispetto assoluto della legalità.
- affermando la necessità di un continuo confronto, ed a tal fine si impegnano ad individuare un luogo stabile a ciò funzionale, che potrebbe essere la “Casa delle Donne del Mediterraneo”.
- in caso di elezione se candidate, e in ogni caso se inserite in organi di governo, sottogoverno o organi collegati (aziende, enti, ecc.), si impegnano a:
- garantire informazioni;
- garantire un permanente e periodico confronto mediante appuntamenti mensili;
- sostenere negli organi in cui dovessero essere elette, designate o nominate, i principi della democrazia paritaria e sostenere i punti programmatici emersi nelle giornate di lavori degli Stati Generali, che saranno ulteriormente sviluppati e approfonditi
- durante la campagna elettorale, si impegnano a sostenere politicamente le candidate sui temi condivisi dagli Stati generali;
- successivamente alla elezione si impegnano alla elaborazione concertata degli interventi e delle proposte sulle tematiche di interesse comune e condivise dagli Stati generali secondo la logica della progettazione partecipata.