venerdì 21 marzo 2014

Elezioni europee: nessuna parità di genere nel 2014

Da condividere. Su come andranno esattamente le cose, nelle elezioni europee che sono state frettolosamente declamate come "paritarie", ecco l'editoriale di Linda Lanzillotta: 
Care amiche, cari amici,
dopo una settimana di retorica sulla parità di genere è stato accettato il diktat dei partiti per rinviare al 2019 la preferenza di genere alle elezioni europee.
PD e FI non hanno accettato di mettere in discussione gli accordi già fatti su chi dovrà essere eletto a maggio. Le donne avrebbero scombinato tutti i giochi. E così le donne che avevano presentato la legge si sono ritirate in buon ordine. Se ne riparlerà nel 2019. 
Si abbia però almeno il coraggio di dire la verità e non si contrabbandi questa per una vittoria delle donne che invece hanno dimostrato la loro subalternità alle logiche tutte maschili dei loro partiti. Questa vicenda mi rafforza nell'opinione che fino a quando le quote di genere nelle istituzioni non saranno il risultato di un rafforzamento del ruolo delle donne nell'economia e nella società, la maggiore presenza delle donne non sarà in grado di esprimere con forza ed autonomia una propria visione della promozione della parità di genere che si realizza innanzitutto con le scelte di politica sociale, economica e di bilancio.

martedì 18 marzo 2014

Bari: Stati generali delle donne 2-3-4 Aprile 2014

Il 2-3-4- aprile 2014 a Bari le donne si incontrano per offrire alla crisi della politica, dell’economia, del lavoro, della democrazia la loro forza e consapevolezza.
I danni provocati da una visione fondata esclusivamente sull’ordine maschile sono sotto i nostri occhi
In occasione delle Amministrative per la città di Bari ci siamo sottratte alla logica dell' utilizzo del nostro nome per riempire le liste e ci siamo riprese la parola.
La politica ufficiale pensa di rispondere alla libertà femminile offrendo loro, un po’ di posto alle loro condizioni che sono sempre meno libere e meno significative.
Gli Stati Generali di Bari offrono, al contrario, un libero confronto tra gruppi, associazioni, anche istituzionali, e singole donne.
Sarà il luogo dove la politica si ripensa. Discuteremo e vivremo insieme per tre giorni, ed offriremo una politica femminile che fa leva sull’esperienza, la parola e le idee,. Sarà il luogo in cui, in un momento di crisi, smarrimento e confusione, restituiremo alla politica corrente un orientamento sensato.
Magda Terrevoli

giovedì 13 marzo 2014

Festival delle donne e dei saperi di genere a Bari dal 12 marzo al 3 aprile 2014



Organizzato dal Centro Interdipartimentale di Studi sulla Cultura di Genere dell’Università degli Studi di Bari,  quest’anno la terza edizione del “Festival delle donne e dei saperi di genere”
Un ciclo di cinque incontri teorici, fino al 3 aprile questi i temi:
  1. relazione tra i femminismi e le questioni di genere,
  2. il ruolo giocato dal corpo nella costruzione delle identità,
  3. la violenza di genere e le difficili relazioni interpersonali, con uno sguardo anche ad altri femminismi come quello delle donne nelle società islamiche.
Ai seminari parteciperanno docenti, scrittori, psicanalisti e rappresentanti di associazioni locali, tra cui Maria Luisa Boccia, Lea Melandri, Franco Rella e Christian Raimo.

Un’altra sezione del festival prevede due mostre
  1. TVTTB XOXO”, è una mostra fotografica realizzata dagli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Bari e sarà inaugurata il 25 marzo all’ex Palazzo delle Poste, per poi essere allestita per una settimana nel foyer del Nuovo Teatro Abeliano
  2. GenerImmaginati” e attinge alla ricchissima collezione di manifesti cinematografici della Mediateca pugliese; sarà inaugurata lunedì 17 marzo presso l’Ex Palazzo delle Poste.
Nell’ambito della rassegna “Altri immaginari, presso la Mediateca saranno organizzate proiezioni di video e film sui temi della discriminazione sessuale, tra cui Difficult love” di Zanele Muholi e Senza velo” del Collettivo Flowing. Un’intera monografia sarà, inoltre, dedicata ai film di Derek Jarman nel ventennale della morte e si svolgerà lunedì 31 marzo alla Mediateca Regionale Pugliese.
Martedì 25 marzo, all’ex Palazzo delle Poste, sarà portato in scena lo spettacolo teatrale La seconda stanza” di una giovane compagnia locale diretta da Maria Filograsso.
Chiude il ricco programma un’interessante collaborazione con il Torino GLBT Film Festival che promuove, per la prima volta in Italia dopo il festival torinese, la proiezione presso il Cineporto di Bari del film tratto dalla web serie Re(l)azioni a catena di Silvia Novelli.

Per info: prof.ssa Francesca Romana Recchia Luciani 3921456094

domenica 9 marzo 2014

Sosteniamo con forza la mobilitazione delle deputate

Sosteniamo con forza la mobilitazione  delle deputate che si stanno impegnando per introdurre nella nuova legge elettorale gli  strumenti normativi utili a promuovere  il riequilibrio dei rapporti di rappresentanza  fra uomo e donna nelle istituzioni politiche. In un contesto  ancora segnato dal prevalere di  una visione della politica e delle sue pratiche di segno maschile, consapevoli che la trasformazione profonda dei rapporti fra i sessi non può essere affidata solo all'introduzione di strumenti normativi pur avanzati, riteniamo tuttavia che vada sanata una volta per tutte la distanza che continua a ostacolare la traduzione delle  competenze  e del patrimonio di conoscenze delle  donne  in forza soggettiva e collettiva nel "governo" delle istituzioni.
Per questo chiediamo di evitare tatticismi e mediazioni al ribasso su una questione che tocca nel profondo il senso stesso dell'agire politico nel suo rapporto con i soggetti reali.

Antonella Masi
Magda Terrevoli
e tutte le altre che lo vorranno sostenere



Verso gli Stati Generali delle donne, a Bari


VERSO GLI STATI GENERALI DELLE DONNE

MARZO/APRILE 2014

Abbiamo deciso di convocare questa conferenza stampa per annunciare quello che, siamo certe, diventerà un evento per le prossime amministrative nel capoluogo: “Gli Stati generali delle donne”. E attraverso la stampa e le tv, intendiamo invitare tutte le donne della città a farne parte e i partiti e i candidati sindaci a seguirne il processo utile per la selezione della nuova classe dirigente cittadina. 

CHI SIAMO

Per la maggior parte siamo donne che da anni si occupano dell’affermazione dei diritti delle donne. Obiettivo condiviso anche da molti uomini. Non nasciamo oggi, quindi, ma abbiamo già intrapreso moltissime battaglie di genere. L’ultima ha trovato il consenso di 33mila firme per la proposta di legge di modifica della legge elettorale regionale che proponeva la presenza del 50% di donne nelle liste elettorali e l’introduzione della doppia preferenza. Proposta di iniziativa popolare respinta – lo ricordiamo – dall’attuale Consiglio regionale.

CHE COSA CHIEDIAMO

Riteniamo che la nuova legge elettorale che introduce, per la prima volta, la doppia preferenza di genere alle amministrative - unica vera novità della prossima tornata elettorale - nonostante le apparenze, contenga dei possibili rischi per la rappresentanza femminile. La concreta possibilità, cioè, che le donne che intendono occuparsi di politica e non hanno familiarità con i meccanismi del mero calcolo dei voti vengano ancora una volta escluse dal circuito elettorale. Questo meccanismo per funzionare, infatti, ha bisogno di uno scambio di consensi fra candidati uomini, forti di pacchetti-voto già consolidati, e donne per lo più già presenti all’interno dell’agone politico. Oppure, peggio, che venga promossa e utilizzata in lista la presenza di donne solo per meri calcoli di potere dei maggiorenti dei partiti o come semplice riempitivo. Nel primo caso, ogni meccanismo di rinnovamento andrebbe bruciato. Nel secondo, si tratterebbe di candidature femminili di bandiera già viste in passato, soprattutto in Parlamento. Noi chiediamo, allora, ai partiti, movimenti e liste di agire perché queste condizioni ora descritte non si verifichino e proponiamo delle soluzioni concertate. Spesso i partiti si sono detti disponibili a dialogare con la società civile per la promozione delle istanze che da questa provengono. Bene, questo è proprio uno di quei casi. Verificheremo la disponibilità delle sigle politiche e dei candidati sindaci e sindache ad aprire un dialogo con noi. Intanto, la scelta di tutti i candidati sindaci di dichiarare che la futura giunta sarà composta al 50% da donne – così ci pare di capire – è un primo segnale condivisibile di partenza, anche se non può bastare da solo.

CHE COSA CI PROPONIAMO DI FARE

            Proponiamo meccanismi nuovi di scelta della selezione della classe dirigente. Linguaggi politici nuovi. Per la prima volta donne sceglieranno altre donne che verranno segnalate ai partiti attraverso gli Stati generali delle donne perché siano incluse nelle liste elettorali. Donne da affiancare a quelle già presenti, si intende, ciascuna secondo il proprio credo politico e che i partiti si impegnano a candidare e sostenere. Le donne scelte dalle donne non si presentano a mani nude ai partiti, perchè potranno contare sui voti di chi le ha scelte. Starà ai partiti avere l’intelligenza di sfruttare questa opportunità. Nessuna di loro - isolata - avrebbe potere contrattuale con le sigle politiche per sponsorizzare la propria candidatura, ma in questa maniera è già attrezzata di una dotazione certa di consensi: quelli di chi le ha scelte e si impegna a votare per loro. Questo gruppo di donne sarà selezionato durante Gli stati generali delle donne e non è che l’inizio di un lungo percorso. Verranno, infatti, avanzate proposte anche per le elezioni regionali e politiche e verrà mantenuto un feedback continuo con le nostre candidate.

QUANDO E DOVE

Gli Stati generali delle donne si terranno agli inizi di aprile, per tre giorni. Ci saranno tavoli di lavoro e di proposta aperti a tutte le donne della città che si saranno iscritte per partecipare e che accetteranno il nostro metodo. La nostra intenzione, se sarà possibile, è quella di utilizzare gli spazi dell’Officina degli esordi per i lavori di proposta e di tenere la conferenza stampa finale nella Caserma Rossani come segnale di una nuova classe dirigente di donne che prova a ricostruire dalle macerie, anche quelle dei vecchi rapporti di forza con la politica che oggi resistono culturalmente solo nella parte più retriva della nostra società. E’ un segnale anche aver voluto tenere questa conferenza stampa nell’aula del Consiglio comunale che speriamo di occupare presto in tante.

I CONTENUTI

Gli Stati generali delle donne non saranno soltanto un’occasione per promuovere dal basso una nuova classe dirigente, ma le donne – grazie alle loro competenze - costruiranno una integrazione ai programmi dei sindaci su tematiche di genere: tracceranno, infatti, i profili della nuova Città delle donne, dopo aver interpellato le cittadine nei vari quartieri sulle loro necessità primarie. Esiste, infatti, una progettazione urbanistica di genere delle città, ma non vogliamo anticipare la sostanza dei tavoli tematici che si terranno nella tre giorni degli Stati generali e che vi illustreremo in un ulteriore incontro nelle prossime settimane.

Infine, va da sé che le nostre candidate saranno scelte attraverso meccanismi di selezione trasparente. La nostra non è un’operazione di potere. Ciascuna di noi non sta promuovendo se stessa e non stiamo fondando un nuovo movimento politico, siamo più che altro una lobby, nel senso europeo del termine, un gruppo di pressione formato da donne – tante - che intendono mettere a disposizione dei partiti e dei sindaci, idee, professionalità, competenze, nuovi punti di vista. In cambio, però, chiediamo rappresentanza e impegni certi. Sta ai partiti comprendere questa urgenza e cogliere questa opportunità scongiurando ulteriori defezioni dalle urne, dopo la sconfitta subita non dalle donne, ma dai partiti, a seguito della brutta bocciatura in Regione della legge 50/50. I consiglieri regionali ancora una volta in Puglia hanno dimostrato di essere più arretrati dei loro stessi colleghi in Parlamento. Mentre alla Regione Puglia, infatti, bocciavano la legge 50/50 già in vigore in altre regioni d’Italia, contemporaneamente i parlamentari iscritti ai medesimi partiti approvavano la legge sulla doppia preferenza per le elezioni comunali. Uno strabismo incomprensibile. Si tratta, allora, per la politica pugliese di dar forma, finalmente e con coerenza, allo specchio reale della società: le donne superano il 50% degli aventi diritto al voto. Dare loro adeguata rappresentanza è un dovere per i partiti.

PERCHE’ VOTARE DONNA

In chiusura, permetteteci una provocazione. Ci si potrebbe domandare: perché le donne, che pure rappresentano più della metà dell’elettorato, dovrebbero votare donna? Basta l’appartenenza al genere per pretendere ed ottenere il voto delle donne? Forse ci vorrà tempo, ma noi siamo convinte dell’ineluttabilità di questa scelta, ove sostenuta da buone ragioni. Anzi, siamo convinte che con il tempo anche tanti uomini voteranno donna. Le donne hanno connaturato con il proprio essere, infatti, una prospettiva diversa nell’affrontare i problemi, una visione di “genere” direbbe chi sa. Proprio di recente l’archistar Renzo Piano in una intervista che ha fatto molto discutere ha messo l’accento sulla necessità di “rammendare” i quartieri, di “prendersi cura” delle città. L’I care delle migliori politiche pubbliche, quell’avere a cuore i cittadini e le citta’. Potremmo dire che le donne sono da sempre vere e proprie artiste del “rammendo” (e non ci riferiamo certo all’arte del ricamo). Gli uomini ci hanno provato a cimentarsi in questo compito e spesso hanno fallito, a giudicare dai risultati. E’ necessaria allora una svolta, specie in questo periodo complicato per la società, occorre un cambio di mentalità, un nuovo sguardo rivolto alla città e ai cittadini: quello delle donne. Non parliamo di casi singoli, ma di una presenza massiccia di donne in Consiglio comunale per poter finalmente incidere sull’indirizzo politico di governo. Ecco, noi siamo qui proprio perché vogliamo prenderci le nostre responsabilità e sappiamo che le donne in politica rappresentano l'unica vera novità per il prossimo futuro. Ai partiti, ai candidati sindaci, ai movimenti e alle liste chiediamo una interlocuzione; ai cittadini di avere fiducia in noi. Con la presenza delle donne nelle istituzioni può cominciare davvero un mondo nuovo.

Buon lavoro a tutte noi, allora.

giovedì 6 marzo 2014

7 marzo in Aula consiliare a Bari: convegno sulla comunicazione di genere

Un altro genere di comunicazione è possibile? 

Domani, venerdì 7 marzo 2014, alle 9.30, nell’Aula del Consiglio regionale, in via Capruzzi a Bari, durante il convegno "Un altro genere di comunicazione è possibile?" verrà presentato il report della ricerca finanziata dal Corecom e promossa dalla consigliera regionale di parità, anche nel quadro delle attività dell’Osservatorio Regionale sulla comunicazione di genere. 


Aprirà il convegno il presidente Onofrio Introna; interverranno Patrizia Camassa, consigliere dell’Ordine regionale dei giornalisti, il presidente del CORECOM Puglia Felice Blasi, la consigliera regionale di parità Serenella Molendini, la giornalista e saggista Daniela Brancati (presidente del Premio immagini amiche "TV, Social network e pubblicità: facciamo il punto") e i componenti del gruppo di ricerca del progetto: Magda Terrevoli, Maria Pasanisi, Vincenzo Santandrea. Concluderà Elena Gentile, assessore regionale alle pari opportunità. Qui il  programma completo.

domenica 2 marzo 2014

Vogliamo gli Stati Generali delle donne

Le donne di Bari che intendono essere protagoniste di un cambiamento verso la parità di genere, tornano in campo e presentano alla città il progetto degli Stati generali delle donne: un'iniziativa, unica nel suo genere in Italia, a cui tutte le donne sono invitate.
Appuntamento Sabato 8 marzo, Sala del Consiglio comunale di Bari, ore 11

Qui l'evento su facebook. Il nostro scopo è fare strada all’autodeterminazione delle donne in politica ed offrire nuovi metodi di selezione della classe dirigente, vista anche l’importante novità dell’introduzione della doppia preferenza nel meccanismo di voto alle prossime amministrative. 

Tutti i rappresentanti dei partiti e i candidati sindaci sono invitati.. e soprattutto noi donne, partecipiamo numerose. Siamo tutte protagoniste nella strada del cambiamento, e vogliamo diventarlo là dove si decide.