mercoledì 11 dicembre 2013

Lo scialle andaluso: il 19 dicembre a Bari omaggio a Elsa Morante

L'associazione Undesiderioincomune si affida a Nunzia Antonino per un incontro prenatalizio ricco di auguri, riflessioni, abbracci e parole prima delle feste natalizie:
     Lo scialle andaluso omaggio a Elsa Morante – reading
     Legge Nunzia Antonino; cura Carlo Bruni
     Ricerca musicale Sergio Antonino
     19 dicembre 2013, h. 20, Officina degli Esordi, via Francesco Crispi 5 
     Consigliabile la prenotazione

Solo chi ama conosce...Solo a chi ama il diverso accende i suoi splendori.
Ma l'arte fa qualcosa di più dell'amore, non si limita a scoprire la realtà, ma penetra più profondamente in essa. Elsa Morante , a questo compito supremo dell’arte si è mantenuta costantemente fedele, anche attraverso la disperazione più profonda, quando la vita giunge fatalmente a incontrare “il rischio mortale della conoscenza. Donna colta, sensibile, partecipe con forza critica straordinaria del suo tempo, la Morante è considerata da molti la più grande narratrice italiana del ‘900. Le rendiamo omaggio leggendo un racconto scritto sulla soglia degli anni ‘50. Costruttrice di straordinarie cattedrali di carta, rivela anche in questa misura i suoi temi più intimi, come il rapporto contraddittorio fra madre e figlio. Interpretato dall’attrice Nunzia Antonino, mettendo in voce la scrittura dell’autrice, il recital affida all’oralità il compito di rievocarne l’emozionante intensità: un invito alla lettura, ma anche un’occasione per farci leggere da questa illuminata interprete dell’animo umano.

Fin da ragazzina, Giuditta, a causa del suo amore per il teatro e per la danza, s'era messa contro tutti i parenti: in quella buona famiglia di commercianti siciliani, la professione di danzatrice (sia pure di danze serie, classiche) era considerata un crimine, un disonore. Ma Giuditta, nella lotta, si condusse da eroina: studiò di nascosto e a dispetto di tutti. E appena cresciuta, lasciò Palermo, la famiglia e le amiche, e se ne andò a Roma, dove, pochi mesi dopo, già faceva parte del Corpo di Ballo dell'Opera. Il teatro, che era sempre stato il suo paradiso, l’aveva accolta! Aveva sempre pensato d’essere destinata alla gloria e un giovane corteggiatore, musicista del Nord, la incoraggiò in questa convinzione e Giuditta lo sposò. Bello, stimato da tutti, solo tre anni dopo le nozze, il musicista la lasciò vedova con due piccoli gemelli: Laura e Andrea.La sua carriera non aveva fatto nessun progresso, ma nell'intimità Giuditta Campese era una primadonna. La casa risplendeva dei suoi orgogli, talenti, magnificenze e nelle poche stanze regnava la certezza che lei fosse una stella. La sua passione, già tanto contrastata, incontrava però un nuovo avversario là dove Giuditta non se lo sarebbe mai aspettato: nato e cresciuto fra gente di teatro, il nuovo avversario era suo figlio, Andrea.
Letture dal racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante Ed. Einaudi Struzzi

mercoledì 4 dicembre 2013

Scegli tu quella che ti piace

Siamo rimaste basite. Ogni volta, ancora, rimaniamo basite.

La notizia è questa, come riportato, fra gli altri media, da Gianpiero Del Vecchio nel suo blog: "Due belle ragazze in mini e scollatura vertiginosa, infiocchettate di rosso come un bel regalo di Natale, per accompagnare gli amministratori comunali nella presentazione delle iniziative del Comune per le prossime festività.
... Loro, le belle Hostess, hanno fatto da "cornice" con tanto di fiocco rosso. Sindaco e assessori hanno presentato i 70 appuntamenti in calendario per Natale e Capodanno. ...Il nome della manifestazione è "A Natale regalati Taranto": un programma di spettacoli ed eventi scaturito dalla collaborazione fra Comune di Taranto e associazioni di impresa, commercio e cultura cittadine."

A Natale regalati Taranto e, a simboleggiare il regalo per eccellenza, eccolo lì, il corpo delle donne: pronto ed infiocchettato.
Non solo merce di scambio, ma proprietà assoluta da offrire in regalo.
Non sappiamo se il degrado politico, culturale, antropologico, della città degli uomini sia arrivato ad un punto tale dal non rendersi neanche più conto della gravità mostruosa del fatto. Eppure lì non c'era una sola persona, ce n'erano tante, e nessuna sembra inorridita: nessuno è saltato sulla sedia; nessuno, guardando quelle due ragazze, istintivamente - si, istintivamente, non fermandosi a ragionare un attimo - ha provato quel naturale sbigottimento, e sgomento, che noi stiamo provando.
Una bionda ed una bruna, nude al massimo del possibile consentito dall'erotismo a pezzi ed alludente, per permettere la scelta a seconda dei gusti.
E quell'osceno fiocco rosso a decoro del pacco regalo. Sono mie, le ho comprate al mercato della comunicazione e dell'organizazione di eventi, e te ne faccio dono.
Scegli tu quella che ti piace.

Che si può fare e dire ancora?
Come sembra poca cosa chiedere le dimissioni (sic!) - a fronte di un ulteriore mattone messo lì a porre contrafforti alla città-palazzo del potere maschile. La libertà femminile è sì venuta al mondo, ma "l'egoismo proprietario", tanto al chilo, non si sogna di arretrare e la contrasta ferocemente.
Si: una ennesima scena di ferocia maschile, è questo che vediamo in quelle immagini.
Giusi Giannelli4 dicembre 2013 

lunedì 2 dicembre 2013

'ImPazza Umberto': le incursioni artistiche di Femminile Plurale contro il degrado

Quindici installazioni colorate, arredo urbano trasformato in un mosaico di interventi creativi, tra versi di poesie, cuori e scacchiere.