mercoledì 6 marzo 2013

Bari, 11 marzo 2013: Incontro con Luisa Pogliana

Di cosa parla il libro "Le donne, il management, la differenza"? Ecco una sintesi dei temi.
Questo libro viene da un problema non da poco che ho vissuto nei molti anni del mio lavoro da manager: il rapporto con il potere aziendale.
Quando sono arrivata a coprire ruoli molto vicini al vertice aziendale, mi aspettavo di essere entrata ne luogo delle grandi strategie. E vedevo invece molto spesso ...la lontananza dalla realtà dell'azienda, e la focalizzazione sul proprio potere personale. Eppure per molto tempo ho pensato che fosse un'incapacità mia di capire quelle dinamiche , il senso di quello che si faceva. 

Poi quando ho lasciato l'azienda, il bisogno di elaborare la mia esperienza di donna e manager mi ha portata a scrivere un libro, di cui ho discusso con altre donne, in particolare quelle con cui poi abbiamo dato vita alla nostra associazione (e tra queste Isabella che qui con noi). E lì abbiamo visto che in realtà questo problema è un vissuto comune, e che ci troviamo di fronte a un evidente paradosso.
Molte manager, pur con ruoli importanti in azienda e con innovative, tendono, a tenersi fuori dai ruoli decisionali più alti, i posti di potere. 
Le ragioni di questa estraneità sono chiare: in azienda il potere è maschile, e si manifesta come dominio e controllo, spesso autoreferenziale, con concezioni, logiche e modalità in cui le donne non si ritrovano.
Ma in questo modo succede che chi ha il potere oggi -gli uomini- continua a riprodurre la propria concezione dell'azienda e delle regole per dirigerla. E le idee innovative di queste donne restano fuori.
Perciò abbiamo sentito che è invece necessario schivare questo aut aut tra adeguarsi a quelle modalità di esercizio del potere o escludersi da questi luoghi dove le politiche aziendali si fanno.
Partendo da noi, abbiamo pensato che quando le donne dicono che non ne vogliono sapere del potere, in realtà stanno dicendo che non lo vogliono così com'è, che questo non è il miglior modo di dirigere un'azienda.
Su questo abbiamo sviluppato un progetto coinvolgendo altre donne manager, che ha poi portato a questo libro.
E abbiamo visto effettivamente che non poche donne entrate in questi luoghi non hanno fatto propria la cultura esistente, non si sono appiattite sui modelli di management dominanti, e hanno invece costruito la loro autorevolezza fondandosi sulla propria differenza. 
Da cui abbiamo visto emergere nuovi pensieri e realizzare nuove politiche aziendali.
Nel libro ne parliamo, non però per proporre best-practices, modelli da copiare, ma piuttosto cogliere i criteri di quelle politiche. Uno accomuna queste pratiche.
Non si tratta di trovare una soluzione ai problemi, per quanto buona, se rimane qualcosa di contingente, che no toca toccare il quadro di riferimento da cui nascono. Ma si tratta di spostamenti cambiano la realtà data,. Anche se piccoli in sé, diventano importanti se cambiano la cultura aziendale. Perché è questo che rende acquisite certe politiche e certi modi di pensare l'azienda . 
Ragionando sui criteri che orientano queste pratiche, vediamo che il punto di vista differente porta anche un altro modo di intendere l’azienda. L'azienda infatti è vista come luogo in cui convergono soggetti con interessi diversi, ma c'è la convinzione che è possibile -anzi, è necessario- trovare un punto di incontro, tenere conto di tutte le parti che costituiscono l'azienda. 
Il ruolo manageriale così concepito ha una portata molto ampia, perché si oppone di fatto ad un management, oggi molto diffuso, che lavora solo per l'interesse della parte finanziaria, senza preoccuparsi dlle conseguenze per chi in azienda lavora e per il futuro dell'azienda stessa. 
Per questo, partite dal potere, siamo arrivate a parlare di governo delle aziende. 
Perché l'idea di governo esprime una cultura orientata alla responsabilità, all'agire per il bene di tutti operando le mediazioni necessarie. 
Ecco, per noi qui sta la differenza femminile nel management, non una serie di attitudini femminili complementari a quelle maschili, una specie di aggiunta, di variante tecnica, che lascia però intatti i modelli di riferimento.
Ma un pensiero che, partendo da un punto di vista diverso nella vita, mette in discussione proprio questi modelli manageriali prevalenti e le loro regole. E questo non riguarda solo le donne, è una proposta per tutto il management, e per le aziende nel loro complesso. 
Per noi donne, allora, non si tratta solo di prendere qualche posto in più nei luoghi decisionali dell'azienda, comunque. Una maggiore presenza di donne non modifica di per sé la cultura. Quello che conta è portare lì il nostro modo diverso di intendere i ruoli e le finalità. 
Non è facile, e si pagano anche dei prezzi. Ma siamo convinte che è possibile. Soprattutto se non si pensa di fare tutto da sole.
Per questo con questo libro noi abbiamo voluto dare voce a questo che le donne stanno facendo nelle aziende, a questa forza che si manifesta, per prendere più forza tutte, e per un cambiamento che oggi, in questa crisi, è necessario e inevitabile

2 commenti:

  1. mi piace la rete-blog politica femminile. Specie che ce ne sia uno anche in Puglia, dove è stata cassata la legge per la doppia preferenza con un VOTO SEGRETO ignominioso.
    Ma DOVE SONO le politiche donne? perché questo bellissimo strumento non lo usano..?
    tornerò a trovarvi, fatemi trovare novità..
    :-) ciao

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  2. cara Gioia,
    noi ci siamo sempre ed in Puglia la vergognosa cancelazione della nostra legge ci darà più forza!
    non è un periodo semplice la vecchia politica non ci ama perchè siamo spiriti liberi e menti pensanti ma ce la faremo
    A presto

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