mercoledì 11 dicembre 2013

Lo scialle andaluso: il 19 dicembre a Bari omaggio a Elsa Morante

L'associazione Undesiderioincomune si affida a Nunzia Antonino per un incontro prenatalizio ricco di auguri, riflessioni, abbracci e parole prima delle feste natalizie:
     Lo scialle andaluso omaggio a Elsa Morante – reading
     Legge Nunzia Antonino; cura Carlo Bruni
     Ricerca musicale Sergio Antonino
     19 dicembre 2013, h. 20, Officina degli Esordi, via Francesco Crispi 5 
     Consigliabile la prenotazione

Solo chi ama conosce...Solo a chi ama il diverso accende i suoi splendori.
Ma l'arte fa qualcosa di più dell'amore, non si limita a scoprire la realtà, ma penetra più profondamente in essa. Elsa Morante , a questo compito supremo dell’arte si è mantenuta costantemente fedele, anche attraverso la disperazione più profonda, quando la vita giunge fatalmente a incontrare “il rischio mortale della conoscenza. Donna colta, sensibile, partecipe con forza critica straordinaria del suo tempo, la Morante è considerata da molti la più grande narratrice italiana del ‘900. Le rendiamo omaggio leggendo un racconto scritto sulla soglia degli anni ‘50. Costruttrice di straordinarie cattedrali di carta, rivela anche in questa misura i suoi temi più intimi, come il rapporto contraddittorio fra madre e figlio. Interpretato dall’attrice Nunzia Antonino, mettendo in voce la scrittura dell’autrice, il recital affida all’oralità il compito di rievocarne l’emozionante intensità: un invito alla lettura, ma anche un’occasione per farci leggere da questa illuminata interprete dell’animo umano.

Fin da ragazzina, Giuditta, a causa del suo amore per il teatro e per la danza, s'era messa contro tutti i parenti: in quella buona famiglia di commercianti siciliani, la professione di danzatrice (sia pure di danze serie, classiche) era considerata un crimine, un disonore. Ma Giuditta, nella lotta, si condusse da eroina: studiò di nascosto e a dispetto di tutti. E appena cresciuta, lasciò Palermo, la famiglia e le amiche, e se ne andò a Roma, dove, pochi mesi dopo, già faceva parte del Corpo di Ballo dell'Opera. Il teatro, che era sempre stato il suo paradiso, l’aveva accolta! Aveva sempre pensato d’essere destinata alla gloria e un giovane corteggiatore, musicista del Nord, la incoraggiò in questa convinzione e Giuditta lo sposò. Bello, stimato da tutti, solo tre anni dopo le nozze, il musicista la lasciò vedova con due piccoli gemelli: Laura e Andrea.La sua carriera non aveva fatto nessun progresso, ma nell'intimità Giuditta Campese era una primadonna. La casa risplendeva dei suoi orgogli, talenti, magnificenze e nelle poche stanze regnava la certezza che lei fosse una stella. La sua passione, già tanto contrastata, incontrava però un nuovo avversario là dove Giuditta non se lo sarebbe mai aspettato: nato e cresciuto fra gente di teatro, il nuovo avversario era suo figlio, Andrea.
Letture dal racconto Lo scialle andaluso di Elsa Morante Ed. Einaudi Struzzi

mercoledì 4 dicembre 2013

Scegli tu quella che ti piace

Siamo rimaste basite. Ogni volta, ancora, rimaniamo basite.

La notizia è questa, come riportato, fra gli altri media, da Gianpiero Del Vecchio nel suo blog: "Due belle ragazze in mini e scollatura vertiginosa, infiocchettate di rosso come un bel regalo di Natale, per accompagnare gli amministratori comunali nella presentazione delle iniziative del Comune per le prossime festività.
... Loro, le belle Hostess, hanno fatto da "cornice" con tanto di fiocco rosso. Sindaco e assessori hanno presentato i 70 appuntamenti in calendario per Natale e Capodanno. ...Il nome della manifestazione è "A Natale regalati Taranto": un programma di spettacoli ed eventi scaturito dalla collaborazione fra Comune di Taranto e associazioni di impresa, commercio e cultura cittadine."

A Natale regalati Taranto e, a simboleggiare il regalo per eccellenza, eccolo lì, il corpo delle donne: pronto ed infiocchettato.
Non solo merce di scambio, ma proprietà assoluta da offrire in regalo.
Non sappiamo se il degrado politico, culturale, antropologico, della città degli uomini sia arrivato ad un punto tale dal non rendersi neanche più conto della gravità mostruosa del fatto. Eppure lì non c'era una sola persona, ce n'erano tante, e nessuna sembra inorridita: nessuno è saltato sulla sedia; nessuno, guardando quelle due ragazze, istintivamente - si, istintivamente, non fermandosi a ragionare un attimo - ha provato quel naturale sbigottimento, e sgomento, che noi stiamo provando.
Una bionda ed una bruna, nude al massimo del possibile consentito dall'erotismo a pezzi ed alludente, per permettere la scelta a seconda dei gusti.
E quell'osceno fiocco rosso a decoro del pacco regalo. Sono mie, le ho comprate al mercato della comunicazione e dell'organizazione di eventi, e te ne faccio dono.
Scegli tu quella che ti piace.

Che si può fare e dire ancora?
Come sembra poca cosa chiedere le dimissioni (sic!) - a fronte di un ulteriore mattone messo lì a porre contrafforti alla città-palazzo del potere maschile. La libertà femminile è sì venuta al mondo, ma "l'egoismo proprietario", tanto al chilo, non si sogna di arretrare e la contrasta ferocemente.
Si: una ennesima scena di ferocia maschile, è questo che vediamo in quelle immagini.
Giusi Giannelli4 dicembre 2013 

lunedì 2 dicembre 2013

'ImPazza Umberto': le incursioni artistiche di Femminile Plurale contro il degrado

Quindici installazioni colorate, arredo urbano trasformato in un mosaico di interventi creativi, tra versi di poesie, cuori e scacchiere.

sabato 23 novembre 2013

#25 novembre: manifestazione a Bari e altri incontri interessanti

Lunedi 25 novembre, a conclusione degli eventi di generare culture nonviolente, alle h. 17 manifestazione a Bari: il corteo partirà da piazza Umberto.
Fra gli ultimi eventi di oggi, sabato 23 novembre:
• alle h. 16:30 - 18:30 Reading "storie di donne" Poesie e Brani letterari (CAF/CAP Carrassi Viale Unita d’italia, 63)
• alle h. 17:00 Laboratorio di sensibilizzazione, video  “un di' all'azzurro spazio": proiezione sui temi omofobia, diversità e disabilità a cura del regista Andrea Cramarossa (Caf Cap Torre a Mare, via Morelli e Silvati, nei pressi Scuola per l’Infanzia Aquaro) 
• alle h. 17:30 performance e installazione “leggiamo la violenza", con letture inerenti la violenza sulle donne lesbiche (Arcilesbica Mediterranea Bari, Via Sparano)
• Inoltre alle 18 la presentazione del libro "L'ho uccisa perche' l'amavo… falso": l'autrice Loredana Lipperini sarà presente; interverranno inoltre Ludovico Abbattichio (Ass.to al Welfare Comune di Bari), Maria Pia Vigilante (Ass.ne Giraffa), Anna Coppola De Vanna (Centro Antiviolenza La luna nel pozzo). Modera Francesca Recchia Luciani (Universita degli Studi di Bari). Alla Libreria Laterza, Via Dante,  h. 18:00.
Qui gli ultimi eventi in programma da domani.


Fra poco l'anniversario della bocciatura pugliese del 50/50 con voto segreto

Si avvicina il 26 novembre: anniversario dello storico e indecente affondamento della legge pugliese per la doppia preferenza. Un boicottaggio maschile messo vigliaccamente in atto con il voto segreto, e - molto opportunamente - avvenuto anche in concomitanza con le celebrazioni per la giornata mondiale 2012 contro la violenza sulle donne. Le donne di Bari hanno organizzato una riunione per parlarne: vedremo come celebrare questo compleanno.

Vi terremo aggiornate/i!

lunedì 18 novembre 2013

Essere imprenditrici al sud: se ne parla a Lecce

IL 22 novembre una tavola rotonda a Lecce farà il punto sull’imprenditoria femminile nel Sud in un momento storico delicato. Imprenditoria al femminile: come coniugare in modo nuovo concetti esistenti?

Molte imprenditrici sono già impegnate con coraggio in molte sfide con l’obiettivo di preservare aziende di famiglia e patrimoni storici; altre, stanche di operare in un contesto poco rispettoso della realtà femminile, hanno intrapreso nuove avventure con l’obiettivo di dare voce a chi voce non aveva. Altre ancora, sensibili alle tematiche del territorio e dell’ambiente, hanno intrapreso progetti volti a valorizzarne le eccellenze locali. La Tavola Rotonda vuole essere l’occasione per un dialogo e un confronto con l’obiettivo di sensibilizzare sulle problematiche specifiche delle imprese al femminile e per promuoverne la crescita. Saranno presentati alcuni Case hystory (Rosabianca Trevisi, Morgana; Rita Esposito Piccinno; Masseria Stali; Luciana delle Donne, “Made in carcere”; Mary Ventura, imprenditrice, Gruppo Ventura)

Modera Loredana De Vitis; interverranno Loredana Capone (Assessora alle Attività Produttive Regione Puglia);  Serenella Molendini (Consigliera Pari Opportunità Regione Puglia); Luciana d’Ambrosio Marri (Esperta di Selezione Formazione Sviluppo delle Persone e Benessere Organizzativo); Marina Di Muzio (Presidente Nazionale Confagricoltura Donna); Stefania Leuci (Presidente Comitato Femminile Plurale di Confindustria Lecce); Luciana Dell’Anna (Presidente dell’Associazione “AREPO - Porta del Sud”). 
L’incontro sarà alle h. 18,00 presso ArtHotel & Park; per informazioni tel.0832-214214

A Bari dal 18 al 25 novembre

In occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l'assessorato al Welfare del Comune di Bari e il Garante regionale dei diritti dei minori del Consiglio regionale della Puglia promuovono "Generare culture nonviolente tra le nuove generazioni contro la violenza sulle donne".

Una kermesse di eventi, laboratori e campagne di sensibilizzazione e comunicazione, seminari e performance, in programma a Bari dal 18 al 25 novembre, con il fine di sensibilizzare alla condivisione di una cultura nonviolenta e rispettosa delle donne e delle differenze, contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione.
La manifestazione, scrive la Garante per i diritti dell'infanzia Rosy Paparella, intende stimolare una riflessione che sia innanzitutto CULTURALE, ovvero promuovere una cultura della “non violenza”, basata sul rispetto della dignità umana, rivolgendosi – nell’edizione del 2013 – in modo particolare agli ADOLESCENTI considerati attori principali di un cambiamento possibile.
Il 25 novembre, alle ore 17, Bari è invitata a percorrere le strade cittadine, a partire da piazza Umberto, per sfilare insieme vestite e vestiti di rosso contro la violenza sulle donne.

La manifestazione, coordinata dal Centro di Ascolto per le Famiglie Japigia della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus in collaborazione con la commissione Pari opportunità del Comune di Bari, è stata ideata e organizzata grazie alla partecipazione e all'impegno delle tante organizzazioni e realtà cittadine che, quotidianamente, operano per sostenere una cultura della non violenza e del rispetto delle differenze e della dignità umana. L'obiettivo è quello di stimolare una riflessione che sia soprattutto culturale e che in particolar modo si rivolga agli adolescenti, attori principali del cambiamento. Cultura ed educazione di genere, omofobia, contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione sono il fil rouge di tutte le iniziative, molteplici e diverse tra loro, messe in opera dalle associazioni che hanno deciso di farsi promotrici e di condividere fin da subito le finalità di "Generare culture nonviolente".
Sono circa 70 le organizzazioni coinvolte per l'organizzazione di quasi 50 eventi che attraverseranno le strade e tanti luoghi della città. 
Il primo appuntamento, lunedì 18 alle 10.30, è al pronto soccorso del Policlinico, con l'inaugurazione e l'intitolazione ad Anna Costanzo, vittima barese di femminicidio, della "stanza rosa" dedicata alla presa in carico delle vittime di violenza attraverso l'attivazione di un codice di emergenza specifico.
Nel corso della settimana si susseguiranno tante iniziative: i Centri di Ascolto per Famiglie e i Centri Aperti Polivalenti per minori ospiteranno ed organizzeranno in tutti i quartieri di Bari laboratori creativi di arte, teatro, video, workshop di sensibilizzazione e informazione rivolti sia a minori che ad adulti ed educatori. Diversi saranno anche i reading con letture di genere presso la Biblioteca dei ragazzi/e, presentazioni di libri sul tema in Libreria Laterza e presso l'Università, momenti di riflessione sugli stereotipi di genere e flash mob di teatro giornale in strada. Proiezioni di cortometraggi sul tema, installazioni, performance teatrali, mostre fotografiche e tanto altro ancora arricchiranno la settimana di eventi.
Il 25 novembre, giornata conclusiva dell'intera manifestazione, la cittadinanza e le associazioni sono invitate a partecipare al corteo che partirà alle 17 da piazza Umberto, per sfilare insieme vestite e vestiti di rosso e far sentire le tante voci contro la violenza di genere. Alle 21 nell'Officina degli Esordi l'iniziativa si concluderà con un evento che prevede in scaletta la proiezione, alla presenza del regista, del cortometraggio "Ammore" di Paolo Sassanelli, un reading in musica con letture tratte da Nessuna più, Ferite a morte e Malamore "Storie di donne che avrebbero voluto vivere" con Teresa Ludovico, Cristian Di Domenico e il maestro Roberto Ottaviano, il reading "Dieci gennaio" con Daniela Baldassarra e la proiezione del video "LegAMI" a cura dell'Istituto Comprensivo N. Zingarelli.
L'assessore al Welfare del Comune di Bari, Ludovico Abbaticchio, ha sottolineato che "Queste iniziative hanno anche lo scopo di stimolare i vari livelli istituzionali e le persone per facilitare i percorsi utili contrastare la violenza di genere. E' importante che Governo Nazionale e Parlamento facciano nuove leggi per l'educazione alla sessualità nelle scuole. In questo Paese la cultura dominante della "falsa morale" ha favorito la crescita di una "formazione" pornografica e della genitalità. Noi lavoreremo per la crescita di una nuova cultura della sessualità e per il rispetto della integrità psicofisica della persona".
Generare culture nonviolente nasce dalla collaborazione e dalla condivisione di questi valori ed obiettivi da parte delle seguenti organizzazioni cittadine coinvolte e impegnate quotidianamente in azioni e percorsi contro ogni forma di discriminazione e violenza:
Action AID Italiae provincia, AIECS, A.I.R.A. - Azioni Innovative Rete Antiviolenza, Amnesty International Bari, Andrea Cramarossa/Teatrodellebambole, Arcigay Bari "Liberi di essere Liberi di amare" Bari, Arcilesbica Mediterranea Bari, Ass.I.Me.Fa.C., ASL Ba, Associazione, Nazionale Magistrati, Azienda Ospedaliera Policlinico, Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del Consiglio Regionale Puglia, Biblioteca dei ragazzi/e, Binario Rosa, CAPS Coop. Soc., C.R.I.S.I. Coop. Soc., Centro Antiviolenza La Luna nel Pozzo, CAF e CAP Carbonara Don Tonino Bello Carbonara/S.Rita/Ceglie/Loseto, CAF e CAP Carrassi/S. Pasquale/Mungivacca/ Madonnella, CAF e CAP Japigia/ Torre a Mare, CAF e CAP Libertà/ S.Girolamo/ Fesca/ Marconi, CAF e CAP "Orizzonti" Palese/S.Spirito/Catino /San Pio, CAF e CAP Picone/ Poggiofranco, CAF e CAP San Nicola/ Murat, CAF e CAP San Paolo/Stanic, Ciclospazio, Centri diurni del Comune di Bari, Commissione Consiliare Servizi Sociali Comune di Bari, Commissione Pari Opportunità Comune di Bari, Comitato Pari Opportunità ordine degli Avvocati Bari, Consiglio Regionale della Puglia, Consorzio Meridia, Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione - Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", Donne con la F maiuscola, Esedra Coop. Soc., Eva Contro Eva Associazione, ,Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, Fotografi di Strada Associazione, Gea Coop. Soc., Giraffa Associazione Onlus, I Bambini di Truffaut Coop. Soc., In_storie Associazione, Istituto Comprensivo N. Zingarelli Bari, Istituto Professionale Ettore Majorana, Itaca Coop. Soc. "Liberi pensatori Paul Valery" Associazione, Libri su misura, Libreria Laterza, Liceo Scientifico G. Salvemini, Maschile Plurale Associazione nazionale / Gruppo Uomini in gioco Bari, Movimento non violento in Puglia, Occupazione e Solidarietà Coop. Soc., Officina degli Esordi, Operamica Coop. Soc., Lavoriamo Insieme Coop. Soc., Presidi del Libro Bari- Associazione Presidio del Libro di Grumo Appula, Progetto Città Coop. Soc., Ress Associazione, Servizi Sociali Territoriali e Circoscrizioni, Taverna del Maltese, Ufficio minori-Comune di Bari Università degli Studi di Bari, Un desiderio in comune.

mercoledì 9 ottobre 2013

“Cambiare il futuro”: ma a Bari di futuro ragionano solo gli uomini

L’anno è il 2013, il luogo Bari, la regione Puglia.
Una Regione ed una Città definite laboratori di politiche nuove, inclusive;  Bari: la città dell’onda che, dieci anni fa, tutto avrebbe sommerso e rinnovato, La Puglia che è nell’immaginario collettivo la regione in cui maggiormente si è investito in saperi e tecnologie innovative.
Dall'11 al 18 ottobre 2013 a Bari si ragionerà di futuro, di "cambiare il futuro”, un tema esaltante  in cui si esporrà la volontà di rigenerazione di disegnare nuove prospettive nuovi paesaggi. Una discussione importante probabilmente ricca di spunti e di sollecitazioni che vedranno (dovrebbero vedere) impegnate  le menti più feconde della società contemporanea. Chi sono le menti che parteciperanno? 14 uomini su 14. Per giunta in un'iniziativa che prende il via nella Giornata Internazionale della Bambina e della Ragazza, che quest'anno ha a tema "l'educazione delle bambine". Non è uno scherzoEcco l'elenco che fornisce Repubblica:


1.     1. : il primo, Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione “Con il Sud”  [che promuove l'evento, ndr] con una relazione su: ”coesione sociale come condizione fondamentale per lo sviluppo". Poi:
2.   il Sindaco Michele Emiliano sul tema: “I Sud sono un plurale e anche noi dobbiamo imparare ad abbandonare il singolare" [ma non il solo-maschile, ndr]. 
3.       il Nobel per l'Economia, Eric Maskin
4.       il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco
5.       il Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini  
6.       il Ministro della Cultura, Massimo Bray
7.       il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli
8.       Corrado Augias
9.       Giuseppe Guzzetti
10.   Tullio De Mauro
11.   Giuseppe Laterza  
12.   Nichi Vendola, Presidente della regione Puglia
13.   Marino Sinibaldi
14.   Erri De Luca
Le figure preminenti sono 14 uomini su 14. Non è uno scherzo: a ragionare di futuro (anche se negli eventi collaterali di discussione sono presenti anche alcune figure femminili) le donne non ci saranno, non avranno parola.
La Puglia, la terra in cui per la prima volta si è indagato sui desideri delle donne in una bellissima ricerca dell’istituto di ricerca sociale comunicazione e formazione Labodif che di fatto ha svelato la differenza  sprigionando  energie e desideri.
La Puglia che ha prodotto leggi importanti come la 7/2007 per munirsi di strumenti legislativi che potessero sostenere la presenza delle donne nella vita pubblica e privata, la Puglia che si è mobilitata in una grande raccolta di firme per cambiare una legge elettorale che continua a portare in Consiglio regionale un spaventosa presenza maschile  e che proprio in quel contesto, con un voto vergognosamente  segreto, ha visto cancellare tutto il lavoro di relazione costruito nei  tanti luoghi di confronto e discussione.
Le donne continuano a non esserci,  non ci sono nei luoghi del potere, non ci sono nei luoghi della politica, le donne assenti anche nei luoghi in cui si ragiona di futuro
Abbiamo scoperto di essere invisibili, e le sporadiche eccezioni non mutano il panorama.
Ci siamo svegliate scoprendo una società cieca che ha scelto volontariamente di farne a meno, una società ed una politica scioccamente suicida.
Che sul futuro si esprimano esclusivamente degli uomini, fingendo di rappresentare un mondo fintamente neutro, non è solo un dettaglio grammaticale: maschile/femminile non hanno la stessa voce,  essere maschi o essere femmine comporta necessariamente, per gli uni e per le altre, percezioni e umori nascosti molto diversi. È una diversità ovvia, quella tra i maschi e le femmine, che viene prima e attraversa tutte le altre. Ma se viene negata, si nega la possibilità di realizzare appieno la propria natura, di femmine e di maschi.
A Bari a parlare di futuro le donne non ci saranno e non ci saranno i loro racconti, i loro desideri, il loro punto di vista. E questo non farà del male solo alle donne ma all’intera società che continuerà ad esprimersi con una sola voce: quella maschile.

Sarà un danno per tutti e tutte.
E non sarà una risarcitoria presenza dell’ultimo minuto che potrà modificare l’assenza.
Il dato più sconfortante è la coscienza che nulla è modificato in una terra che molto voleva cambiare.
Magda Terrevoli


venerdì 4 ottobre 2013

Un altro lutto

 

un altro lutto, un altra giornata a lui dedicata, donne, migranti, bambini, così ricordati
e se sei donna migrante e bambina è ancora peggio
può oggi bastare ?
possiamo accontentarci ?
possiamo assolverci?
quanti giorni di lutto?
quante vite in lutto?
Magda Terrevoli

mercoledì 2 ottobre 2013

A Bari il 2 il 3 ed il 4 ottobre una straordinaria tre giorni sul femminicidio






Bari è pronta ad accogliere “Ferite a morte” e a mobilitarsi per una straordinaria tre giorni sul femminicidio. L’iniziativa è inserita nell’ambito del programma “Troppo amore sbagliato”, campagna di comunicazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere e il femminicidio della  Regione Puglia. Si parte mercoledì 2 ottobre alle 18 al Palazzo ex Poste (Università degli Studi di Bari, Piazza Cesare Battisti),  con un incontro di informazione e sensibilizzazione contro il femminicidio, al quale prenderanno parte, assieme a  Serena Dandini e Maura Misiti, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, la semiologa Patrizia Calefato e la giornalista Marilù Mastrogiovanni di Giuliagiornaliste. Il giorno dopo, cioè il 3 ottobre, ”Ferite a Morte” andrà in scena al Teatro Petruzzelli (ore 21) con uno straordinario cast composto da Serena Dandini, Maura Misiti, Rita Pelusio, Orsetta de’ Rossi, Malika Ayane, Evy Arnesano, Lella Costa, Giorgia Cardaci, Carmela Vincenti, Maria Laterza, Miss Mykela, Mama Marjas, Carmela Serio, Maria Pia Vigilante e Rosaria Renna. La colonna sonora è affidata a dj Tuppi, eclettico selector noto al grande pubblico per gli interventi a “Parla con me”. L’evento é promosso dalla Presidenza della Giunta Regionale in collaborazione con Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Assessorato al Welfare, Consigliera Regionale di Parità e Teatro Pubblico Pugliese. Infine, il 4 ottobre, ad un mese dall’atroce assassinio di Paola Labriola, la società civile a Bari esprimerà e condividerà sdegno e dolore attraverso una fiaccolata silenziosa che partirà da piazza Redentore  alle 18,30, effettuando alcune fermate in luoghi significativi per poi concludersi in piazza prefettura.

lunedì 23 settembre 2013

Donne in politica ? basta un tweet

Ecco cosa accade in Puglia:

Questo accade nella regione che ha visto, attraverso un movimento trasversale di uomini e donne,  raccogliere 30.000 firme per modificare l'attuale  legge elettorale regionale in chiave di genere.
Si chiedeva  una parità 50/50 nella composizione delle liste e nella comunicazione elettorale e l'istituzione della doppia preferenza.
Una proposta di legge bocciata con il voto segreto in Consiglio regionale, anche da alcuni esponenti del centro/sinistra!
Ma  l'imperante  banalizzazione ed ingordigia di questa politica, che tutto ingoia e trasforma a proprio uso e consumo, ha trovato la quadratura del cerchio.
Le donne, se ci devono essere, devono essere selezionate da un uomo!

martedì 17 settembre 2013

Giornalismi e sessismi: a Lecce

il 21 settembre 2013 un doppio seminario pubblico promosso da Io sono bellissima di Loredana De Vitis, di aggiornamento professionale per i giornalisti ma di interesse per tutti: h. 9.30 presso Manifatture Knos (via Vecchia Frigole 36). 


La prima edizione era stata promossa nel 2011 da UdiMacare Salento nell’ambito della campagna “Immagini Amiche” – ideata dall’ allora presidente dell’UDI Pina Nuzzo. A 2 anni dalla prima, una nuova iniziativa per ragionare sulle conseguenze di un modo molto diffuso di fare comunicazione e informazione: un modo che trasmette una visione sessista delle cose contribuendo a nutrire un terreno di difficoltà relazionali e di violenza.
Immagini lesive della dignità femminile che vanno dagli eterni stereotipi di genere in tutte le salse, fino a messaggi violenti che evocano addirittura lo stupro e il femminicidio, imperversano nella pubblicità, nell’informazione e nei media. Ma anche titoli e modi di presentare le notizie che, mentre suggeriscono colpe nelle donne vittime di violenza, adombrano giustificazioni per i violenti. Quanto può influenzare tutto questo la cultura e l’opinione pubblica? 
Dopo i saluti e introduzione di Rossella Grandolfo (Ordine Giornalisti della Puglia) e Daniela Pastore (Ordine Giornalisti Nazionale), Loredana De Vitis (promotrice di “Io sono bellissima”) modererà il dialogo fra Pierpaolo Lala (giornalista), Lorenzo Gasparrini (attivista antisessista e blogger di Questo uomo no) e Pina Nuzzo (“Donnae – Laboratorio di ricerca sul pensiero e sulla rappresentazione che le donne si danno in politica”).  
Nel pomeriggio, nella stessa sede, avrà luogo il seminario “Riconoscere e combattere il linguaggio sessista” condotto da Lorenzo Gasparrini (dottore di ricerca in Filosofia estetica e blogger di Questo uomo no) sugli argomenti: 
1. (parte teorica): definizione di sessismo e linguaggio sessista; circostanze linguistiche e non (patriarcato, situazioni di potere, ambienti; le parole sessiste e le espressioni sessiste; luoghi comuni, stereotipi, insulti, “parolacce”; metafore, paragoni, similitudini); legame tra linguaggio e corpo; comportamento e gesto sessista.
2. (parte pratica): riconoscere il sessismo ed esprimere antisessismo; metodi “in presenza” e“virtuali”; l’importanza del lavoro condiviso e come agire sul presente e per il futuro.
Per info: Io sono bellissima.

lunedì 16 settembre 2013

La doppia preferenza, la legge 194, e il consigliere Ignazio Zullo

Per non dimenticare: cosa fa, cosa dice il consigliere Ignazio Zullo.

Ignazio Zullo è quel Consigliere regionale della Puglia, capogruppo del Pdl,  che chiese il voto segreto per l'approvazione della legge sulla rappresentanza di genere, la famosa 50/50 mai più senza. Era una legge di iniziativa popolare, per cui furono raccolte oltre 30.000 firme, certificate ed autenticate. Lui fu uno degli artefici della bocciatura in aula. Ora leggete cosa scrive in merito alla applicazione  della legge  194 e, nello specifico, una nota che fa il paio con questaTrovo che sia davvero una offesa per tutte noi !
Nota del capogruppo del Pdl Ignazio Zullo:
Per lungo tempo Vendola con SEL e i suoi direttori generali, in buona compagnia dell’assessore Gentile e fiancheggiato da un quotidiano notoriamente schierato, ha avviato in Puglia un’ingiusta, iniqua e strumentale battaglia punitiva e limitativa della libera scelta all’obiezione di coscienza dei medici ginecologi. Sono ritenuti, a torto, causa del triste primato che la Puglia detiene come regione con il più alto tasso di abortività per ricorso all’IVG.
Per tanto tempo si è tentato, unitamente agli Ordini dei Medici e alle associazioni cattoliche, di far comprendere che non è una questione di obiettori, ma di organizzazione dei servizi e dei percorsi. Ovviamente invano: il furore ideologico abortista è in Puglia come un fiume in piena.
La relazione ministeriale pubblicata nei giorni scorsi sconfessa Vendola, SEL, l’assessore Gentile, i quotidiani schierati nella caccia all’obiettore e i quotidiani indifferenti rispetto a una guerriglia incivile, illegale e lesiva della libera espressione della coscienza, tutelata dalla Costituzione, in una Puglia governata con furore ideologico, con l’idea dittatoriale di far prevalere il sentire di una parte minoritaria della popolazione pugliese alla totalità della stessa.
Per la prima volta, come ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ‘è stato avviato un monitoraggio articolato sul territorio relativamente ad alcuni aspetti dell’applicazione della 194, quelli più specificamente legati all’obiezione di coscienza, che arriva fino ad ogni singola struttura e ad ogni singolo consultorio’.
Questo monitoraggio ci consegna il dato che il numero di obiettori aumenta e, di contro, il tasso di abortività decresce e che il problema è insito nell’organizzazione dei servizi e dei percorsi, e non nell’esercizio di diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di coscienza.
Eppure, quanto male e quanto danno è stato arrecato in Puglia a medici che hanno avuto il solo torto di essere coerenti con il proprio credo e la propria coscienza.
E’ la Puglia migliore? No, è la Puglia dell’inciviltà che tra non molto abbiamo il dovere tutti quanti di cambiare”.

Un vero amico delle donne. Ha mai pensato il sig. Zullo che la diminuizione delle interruzioni di gravidanza nelle strutture pubbliche possa essere frutto della presenza dei medici obiettori e che le donne coinvolte si rivolgano ad altre realtà, magari meno sicure?

martedì 10 settembre 2013

Riprende il 7 settembre il tour "estate rosa": eventi fino al 21 settembre

Dal 19 luglio al 22 settembre la Puglia sarà teatro della manifestazione regionale dedicata ai temi del femminile tra lavoro, ricerca, scienza, musica, letteratura, teatro, arti visive.
Gentile: “È centrale promuovere una corretta informazione”
PUNTIAMO AL PAREGGIO!

Si chiama "Estate Rosa" l’atteso momento che gli Assessorati regionali al Welfare e all’Attuazione del Programma assieme alla Consigliera Regionale di parità, hanno organizzato, fra luglio e settembre, con quattro eventi dedicati alle idee, ai talenti, ai temi e ai saperi delle donne. 

Contenitore itinerante, l’Estate Rosa è uno spazio sociale e culturale che riconosce le mille abilità, competenze e valori delle donne, nelle diverse forme di espressione del femminile.

Per l’edizione 2013, l’Estate rosa prevede un fitto programma di appuntamenti culturali, momenti d’intrattenimento e di approfondimento degli interventi realizzati e in corso di realizzazione con i fondi del PO Fesr 2007-2013. Fondamentale il coinvolgimento diretto di tutte quelle associazioni femminili che da tempo ormai costituiscono una rete importante nel panorama regionale. Dopo le 7 tappe realizzate fra luglio e agosto, si riprende con Barletta il 7 settembre.

L’estate rosa rappresenta un momento centrale per fare il punto sull’innovazione messa in campo dalle politiche di genere. Un momento dedicato anche alla festa perché spesso attraverso i momenti ludici e conviviali possiamo veicolare informazioni importanti. È centrale, infatti, promuovere una corretta informazione, far conoscere alle donne le opportunità, comunicare alle donne e con le donne, allo scopo innanzitutto d’informare le cittadine, i cittadini, le famiglie pugliesi dei servizi attivi nella nostra regione per la promozione e la tutela del lavoro, della salute, dei diritti delle donne.

In occasione delle Notti in rosa la quotidiana operosità femminile si trasforma nella straordinarietà del talento delle donne a celebrazione del quale, anche quest’anno, sarà dedicato il Premio Talento donna che per l’edizione 2013 sarà consegnato ad una esponente del mondo delle Arti (figurative, dello spettacolo dal vivo, del cinema e dell’audiovisivo) il 21 Settembre a Foggia.

Ancora 10 le tappe del camper rosa: dal 7 settembre il camper sosterà a Barletta, Trani, Cerignola, Molfetta, Mesagne, Bari, Manfredonia, Foggia, Orsara di Puglia, Torremaggiore.

lunedì 9 settembre 2013

Barbara Spinelli rappresentante dell'associazione Giuristi democratici parla delle criticità relative al decreto legge erroneamente definito contro i femminicidi

"Le misure introdotte con il decreto legge rappresentano la risposta tardiva ed inadeguata del governo italiano... "


Il 10 settembre 2013 Barbara Spinelli, in quanto rappresentante l'associazione Giuristi Democratici all'interno della Convenzione NoMore! contro la violenza sulle donne-femminicidio, verrà audita dalle Commissioni riunite Giustizia ed affari costituzionali alla Camera per illustrare le criticità relative al decreto legge n. 93/2013 presentato dal governo in materia, tra le altre, di violenza contro le donne.
Questo il Documento che verrà distribuito ai membri della Commissione.  
FEMMINICIDIO E RESPONSABILITA’ DI STATO

MISURE IN MATERIA DI PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE CONTENUTE NEL D.L. N. 93/2013 ED INADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE ISTITUZIONALI
Sommario: 1. Abstract. - 2. La RATIO LEGIS: obiettivi dell’intervento normativo. - 3. Le questioni di pregiudizialità costituzionale. – a) Carenza dei presupposti di necessità ed urgenza dell’intervento normativo. Violazione dell’art. 77 Cost. – b) Incompatibilità dell’intervento con i principi costituzionali, l’ordinamento dell’Unione europea e gli obblighi internazionali. Violazione degli art. 3 e 117 comma 1. – 4. Commento alle misure introdotte dal decreto legge in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed esposizione delle principali criticità. – a) modifiche al codice penale. (art. 1) – b) modifiche al codice di procedura penale. (art. 2) - 5. Misure di prevenzione per condotte di violenza domestica (art. 3) – 6. Tutela per gli stranieri vittime di violenza domestica (art. 4) – 7. Piano di azione contro la violenza sessuale e di genere (art. 5) – 8. Quale ruolo per il Parlamento? – 9. Quale il ruolo della società civile? – 10. Documenti online

sabato 7 settembre 2013

Global Kiss-in a Bari

Oggi, 8 settembre, evento internazionale di protesta contro le leggi anti-gay di Putin: a Bari l'appuntamento è alle 15, davanti alla Chiesa Russa in Corso Benedetto Croce.


Sit-in per la pace in Siria a Bari. E una riflessione: dobbiamo cambiare mentalità

Oggi a Bari, in piazza Ferrarese alle 18, sit-in contro la guerra in Siria, su queste parole d'ordine:
No! senza se e senza ma a qualsiasi intervento militare degli USA e delle potenze della NATO contro la Siria. La guerra non è la soluzione, ma il problema. SÌ! all’articolo 11 della nostra Costituzione. Non una base, non un’arma, non 1 euro, non un soldato per la guerra alla Siria! No a qualsiasi ingerenza del governi italiano e degli altri paesi della Ue tesa ad alimentare il conflitto interno alla Siria.


Dopo il sit-in, in Cattedrale, Veglia di preghiera promossa da Rete Cittadina per la Pace e la Giustizia.
h. 21,30 un momento pubblico di condivisione, fra credenti (di qualunque religione) e non credenti. 

La cosa che dovremmo discutere: è necessario ed è tempo di cambiare tutti mentalità e metodo.

Condividiamo dunque la riflessione proposta dal blog-Italia.

Il sit-in è organizzato dal "Comitato contro la guerra di Bari"; aderiscono:
Arci–comitato territoriale di Bari; 
Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata; 
Gep-Educhiamoci alla pace; 
Pax Christi; 
PD-Puglia; PDCI-Puglia; PRC-Puglia; 
Psichiatria Democratica; 
Ass. “Angelus Novus”; 
Link-coordinamento studenti; 
Ass. “Marx XXI”; 
Ass. “Bottega partigiana”; 
Ross@;
EPIC

lunedì 26 agosto 2013

La vera origine della Taranta: un pezzo di storia delle donne

In questi giorni si è celebrata nel Salento la Notte della Taranta, con tutto il corredo musicale della pizzica: è un’ottima occasione per parlare di qualcosa di cui si rischia di perdere ogni percezione. 
Le tarantate  erano quasi esclusivamente donne. Come mai?
Come emerge anche nel documentario del 1961 La Taranta, il tarantismo manifesta soprattutto uno sfogo di sopravvivenza dai condizionamenti di una società rigidamente patriarcale, che riservava alle donne solo sfruttamento, nella preclusione di ogni libertà e dell’eros. 


Una storia che si ripete in tutto il pianeta. Le donne, ove siano oppresse dalla tremenda violenza delle regole patriarcali, covano ovviamente profondi malesseri, che spesso sfociano in gravi stati di depressione e inerzia, oppure possono esplodere in terribili disperazioni. I maschi di ogni epoca hanno dato la colpa di ciò all’utero, non certo alle alienanti condizioni in cui hanno sempre costretto le loro compagne. Da cui il termine “isteria”, cioè sindrome che viene dall’utero. Qualcosa di molto simile al principio che fa dire ai razzisti che i “negri” sono violenti: sono fatti così! non è certo l’eterna miseria e umiliazione che li esaspera, ma un’indegnità che deriva dal colore della pelle. 
In epoca vittoriana le donne che si ribellavano emotivamente, o che avevano la forza di esprimere un dissenso, venivano spedite in manicomio dai premurosi mariti e padri, e lì spesso dovevano subire l’asportazione dell’utero – come ci racconta il bel film Hysteria.   
Il Salento, che fu abitato fin dal Paleolitico medio, conserva preziose testimonianze di figure femminili, quali “la donna di Ostuni” (23-28.000 AC) e le due Veneri di Parabita (13-12.000 AC). In questa antica terra le donne seppero trovare una via d’uscita alla pazzia verso cui le spingeva l’oppressione. E come? Dando vita, fin dal premedioevo, al mito delle “tarantolate” (che da lì si estese a tutto il Sud), cioè del pizzico velenoso di un mitico ragno che induceva uno stato di tristezza o di rabbia. Una “sindrome” a cui la saggezza popolare e femminile aveva trovato una cura in un complesso rito incentrato su una musica ritmica e in crescendo che riusciva a ridestare le donne catatoniche, o a incanalarne la furia ribelle, tramite una lunga danza senza remore, veri psicodrammi pieni di visioni e di rappresentazioni catartiche dei propri demoni - che alla fine le lasciava esauste, in un bagno di sudore, finalmente liberate dal “veleno del ragno”. Furono molte le prime giustificazioni che ci si diede, per inventare questo sapiente espediente. Il Sertum di Guglielmo Marra da Padova, del 1362, accenna a una tradizione popolare secondo cui la mitica tarantola, mentre morde le sue vittime, produce un canto, che se viene imitato dona sollievo agli effetti del morso. Nel 1513 il medico umanista Antonio De Ferrariis scriveva: la natura ha generato (nel Salento) un animale dannosissimo, un ragno, il cui veleno viene espulso al suono di flauti e tamburi.
Ad ogni modo la pratica presentava elementi magici che sfuggivano a ogni controllo del potere. La religione tentò di arginarla ponendola sotto l’egida di San Paolo, patrono di Galatina: ma le donne, a modo loro, più o meno inconsciamente, si svincolavano da questa “protezione” strappandosi oscenamente i vestiti di dosso, e addirittura orinando sugli altari – in una sorta di rito di possessione in cui permangono elementi del mito di Aracne. La donna che si trasforma in ragno, la sfida femminile nei confronti dell’ordine, e del divino usato a scopo repressivo, che libera l’elemento del soprannaturale nella musica e nell’arte. 
Poi, con l’allentarsi della morsa dell’oppressione, la pratica originaria è quasi scomparsa: le ultime vere tarantolate che si ricordino risalgono agli anni Sessanta del Novecento. L’eredità culturale e musicale che ne è rimasta è oggi rappresentata dalla “pizzica”. 
Ben vengano i festival della musica e del “folclore”: ma almeno noi donne salviamo la cultura che vi sottende – che è ben altro dal pittoresco.
E’ la nostra storia preziosa: quella che ci aiuta a ricostruirci, a riconoscerci e a capire noi stesse, consentendoci di raggiungere una vera identità autonoma. La storia che, proprio per questo, viene sistematicamente, eternamente soffocata e insabbiata, manipolata, distorta e infine annientata.


L’acqua te la funtana è mara mara - Ca se nu ‘nnera mara ca se nu ‘nnera mara
L’ acqua te la funtana è mara mara - Ca se nu ‘nnera mara ca se nu ‘nnera mara
Amore miu me la bbivia - Comu gira comu zzumpa e balla
Comu gira la nninella mia - Ci vorrebbe na zitella ci vorrebbe na zitella
Comu gira comu zzumpa e balla - Comu gira la nninella mia
Per goder la gioventù a mamma me mandau a li zanguni
ma ddittu ca sta sira ma ddittu ca sta sira
La mamma me mandau a li zanguni ma ddittu ca sta sira
amore miu su mmaccarruni
Marangia e marangella tu si ingiallita
mo vi’ ca ta’ futtuta mo vi’ ca ta’ futtuta
Marangia e marangella tu si ingiallita
mo vi’ ca ta’ futtuta amore miu la gelatura
Quando era zitu iu tuttu tiurnisi mo ca maggiu nzuratu mo ca maggiu nzuratu
Quando era zitu iu tuttu tiurnisi mo ca maggiu nzuratu, amore miu su comu li misi. 



lunedì 8 luglio 2013

Romina Power: Vendola, difendi il no alla regionale 8

Vorrei complimentarmi ed esprimere la mia soddisfazione per la decisione presa dal comitato VIA per il parere negativo al progetto della regionale 8 (strada Talsano-Avetrana). Il mio apprezzamento va, in particolare, a tutti gli uffici regionali che hanno lavorato con scrupolo e competenza. Questa, a mio modesto parere, può davvero definirsi buona amministrazione, al servizio della collettività.

Io  conosco bene il territorio interessato di Avetrana, Manduria e Maruggio e sono convinta che la bellezza di quelle terre può essere un volano di sviluppo turistico ed economico eccezionale, che la detta opera annichilirebbe, forse definitivamente. 
Il mio appello va a Lei, Presidente Vendola, affinché resista ad ogni pressione dovesse arrivare, di modo da non sovvertire o vanificare il lavoro che, certamente con grande onestà, pari almeno al coraggio, ha portato al detto parere negativo. 
Non si tratta solo di una battaglia in difesa dell'ambiente, ma di buon senso, che, peraltro, viene portata avanti da tantissimi cittadini consapevoli, come me, che le potenzialità turistiche di dette zone dipendano dalla difesa della bellezza del paesaggio e non dalla realizzazione di un'inutile, e per giunta anche dannosa, opera che tutto farà tranne che aumentare il turismo. 
La presenza dei turisti, come Lei ben sa, non può, certo, dipendere da colate d'asfalto nel cuore della macchia mediterranea, ma da un'attenta azione di marketing territoriale, veicolata anche attraverso le strade che, realmente, a ciò servono: quelle telematiche. In ogni caso, anche solo il dovere di ogni generazione di preservare, il più possibile, il buono che i nostri avi ci hanno tramandato, per consegnarlo a chi verrà dopo, non può lasciar dubbi sul da farsi, nel caso di specie.
Romina Power, 4 luglio 2013

Per la cronaca, già l'anno passato Romina Power si era rivolta a Vendola, in quel caso protestando riguardo allo scarico in mare del depuratore di Manduria e Savia. La risposta pervenuta dall'allora assessore ai lavori pubblici della regione Puglia, Fabiano Amati, era stata un capolavoro di sprezzo maschilista: "il depuratore non è assimilabile al ballo del qua qua". Bè. Molti nostri politici, viene da dire, sono invece assimilabili a dei quacquaracqua.
Naturalmente non ci riferiamo ad Amati, ma anche oggi a quanto pare l'ex assessore non si trova d'accordo con Romina.

Ma, che ci siano i soldi o meno (e soprattutto se non ci sono!), il buon senso dovrebbe suggerire di dire basta all'eterna politica dei progetti di cementificazione, che non si concludono mai perché il loro scopo precipuo è far ballare molti milioni e corruzione.
Basta, a un mondo che non esiste più, che si appella a un modernismo fondato in realtà su visioni anacronistiche in cui non si può più credere; un mondo in cui per la Puglia si invoca la "crescita" - continuando a fare scempio della sua vera ricchezza, l'ambiente.
Fortunatamente c'è sempre più gente che la pensa diversamente, specie fra le donne e, fra queste, anche Romina Power. E le ultime notizie sono che la bocciatura della regionale 8 è confermata.

sabato 6 luglio 2013

Da Bari, dopo l'appello di Lara Cardella e di Nicky Persico, verso una migliore legge antistalking

Prende le mosse da Bari una importante battaglia contro la violenza e il femminicidio: è stata presentata una proposta di legge per intervenire tempestivamente in caso di stalking e persecuzioni contro le donne. Un'iniziativa nata da un appello di Lara Cardella e Nicky Persico. 
La proposta prevede: 
• Emissione immediata di provvedimento che, in attesa del processo, vieti l'avvicinamento alla vittima e qualsiasi contatto, fin dalla prima denuncia e/o istanza di ammonimento, e che questo provvedimento venga emesso dopo una valutazione degli estremi di fondatezza degli stessi, da effettuarsi entro le 48 ore successive alla presentazione.
• Adozione di misure cautelari immediate restrittive a seguito della violazione delle prescrizioni imposte dal divieto di avvicinamento, con previsione dell'arresto. Contestuale revoca di eventuale possesso di armi e sequestro delle stesse.
• Istituzione di autonoma figura di reato per la violazione del divieto di avvicinamento alla vittima,con pena elevata e massima possibilità di utilizzo delle formule processuali più rapide che l'ordinamento preveda.

Alla presentazione, ospitata dalla Cgil di Bari, Valeria Fedeli (vicepresidente del Senato) ha dichiarato: "Una legge sullo stalking già l’abbiamo, ma il tema è migliorarla in un’ottica di prevenzione e di capacità di tutela delle donne che subiscono stalking, qualcosa che oggi non è esattamente previsto, nell’applicazione dell’implementazione della legge. E sono ottimista su questo".
Noi lo saremmo di più se avessimo un vero Ministero dedicato alle Pari Opportunità. Ora, dopo i ripetuti appelli anche in questo senso, confidiamo che il premier Letta vorrà rispondere in modo costruttivo.
E intanto, oggi, manifestazione nazionale a Roma, contro lo stupro - appuntamento su cui la stampa non ha resonessuna informazione.